C’è un momento preciso durante la MILONGA, che ti spedisce dritto nel mondo della meraviglia. Il fatidico momento dell’ESIBIZIONE.
All’improvviso si abbassano le luci e la penombra che già contraddistingue la sala, cala ancor più visibilmente. Intorno a te, il frenetico brulicare di curiosi tangueros che farebbero qualsiasi cosa pur di accaparrarsi il posto in prima fila. E chi se ne importa se hai una comoda seduta al tavolo, quando il luogo migliore da cui osservare è qualche metro più avanti, per terra. Che poi, di solito, gli spazi sono così immensi, da permettere a tutti di avere una sistemazione perfetta.
E invece, NO!!!
Tutti a correre e spintonare, perchè per apprezzare fino in fondo un’ESIBIZIONE di fama internazionale, è necessario avere al proprio fianco gli irriducibili compagni di avventura. Fedelissimi con cui, nel caso, poter commentare le evoluzioni strabilianti dei super ospiti. Ed è solo allora, quando tutti hanno raggiunto la tanto ambita postazione, che sopraggiunge il silenzio dell’attesa.
Attimi scalpitanti in cui, ancora a pista vuota, si è impazienti di scoprire che cosa stia per accadere. E proprio mentre il pubblico si fa mille domande e si scatena il fanta-tango, la musica rompe il silenzio. La coppia avvolta da un’aurea scintillante entra in pista di fronte allo sguardo stupefatto degli spettatori. Esibizioni, queste, che rappresentano una STORIA, uno STILE, una VISIONE, un modo personale di dipingere il TANGO. E per questo motivo, uniche e piene di fascino.
Quindi ho deciso di condividere con voi, l’ultimo spettacolo a cui ho potuto far da spettatrice. Comincio da qui, dalle più recenti EMOZIONI vissute, dal BRIVIDO di un VALS e dal racconto di CAROLINA DEL RIVERO e DONATO JUAREZ. Condivido con voi lo stupore di fronte ad ogni nuovo fuori asse, che non si tratta solo di tecnica o di esecuzione, ma di vedere il mondo da una NUOVA PROSPETTIVA. Non più due, ma uno la sicurezza dell’altra, in un gioco di fiducia che la lancia in orbita contro ogni legge gravitazionale. Non più due, ma una l’estensione dell’altro, così fiera e leggera da trascinarlo con sé, in pieno volo.
CAROLINA e DONATO a ricordarci che il TANGO è un linguaggio fatto di chiarezza e di apertura all’altro, che pur nella sua apparente semplicità osa sfidare l’impossibile.
Una meraviglia che vale, senza ombra di dubbio, quel tanto combattuto posto in prima fila.